THE BRITISH CUT-OFF
Svelata la verità su questo dispositivo
“A cosa serve il cut-off”?
Quante volte ci è stata fatta questa domanda, e quante volte abbiamo dato una risposta? Ma sarà stata realmente la risposta corretta?
Sui fucili Inglesi, il cut-off nella forma in cui siamo abituati a vederlo lo dobbiamo al genio creativo di James Joseph Speed.
J.J. Speed iniziò a lavorare nello stabilimento di Enfield all’età di 25 anni come ingegnere. Con il tempo dimostrò le sue capacità fino a diventare prima vicedirettore e poi direttore della R.S.A.F. (Royal Small Arms Factory di Enfield), carica che ricoprì dal 1891 al 1909.
Grazie alle sue abilità e al suo genio creativo oltre al cut-off, sulle armi Inglesi d’ordinanza possiamo trovare anche la testina dell’otturatore avvitata (bolth head), la leva di sicura sul percussore nei fucili MLE, la copertura per il fango sugli otturatori (dust cover), il volley-sight, le molle a “ZigZag” e le molle ausiliari nei serbatoi/caricatori, la leva di sicura (safety catch) usata sugli SMLE in seguito riportate con marginali modifiche anche sui modelli più moderni (N°4 - N°5 ....). Alla sua collaborazione con l’Ingegnere Wotkins si devono gli anelli con la molla che trattengono la canna (inner band) e la regolazione graduale della tacca di mira.
Fu personaggio controverso perchè brevettò le sue invenzioni mentre lavorava come dipendente del Governo. Per questo Subì duri attacchi da parte dei giornali dell’epoca. Si giustificò sempre dicendo che nonostante il notevole contributo nello sviluppo del fucile d’ordinanza ricevette solo il suo salario da dipendente mentre altri inventori tra cui William Ellis Metford ricevettero dal governo per il lavoro svolto laute ricompense in denaro. Con i suoi brevetti applicati solo alle armi prodotte per il mercato civile (spero tutti conoscano i Lee Speed) si garantì una degna pensione.
Fin dal Luglio del 1879, quando Il Colonnello Frank Hyde della Sharp Rifle Co. presentò al War Office il prototipo del “1879 Lee Repeating Rifle” (fucile in calibro 45/70 e 30/40 dotato di serbatoio amovibile brevettato (www.google.com/patents/US221328) da una nostra vecchia conoscenza, un “tale” di nome James Paris Lee) aprendo la porta alle armi a ripetizione con serbatoio amovibile, la paura del governo e degli ufficiali superiori fu quella che un sistema ad alta capacità di fuoco avrebbe minato la disciplina degli uomini e comportato un inutile spreco di munizioni.
Quando le armi erano monocolpo, ogni commilitone doveva stare a stretto contatto con gli altri uomini; dipendevano direttamente gli uni dagli altri. Dopo aver sparato il colpo, toccava al compagno coprire le spalle mentre il primo ricaricava. I commilitoni stavano uniti ben inquadrati. Inoltre sapendo di avere un solo colpo a disposizione facevano maggiore attenzione al bersaglio. Con le armi a ripetizione, gli ufficiali temevano che in situazioni caotiche come spesso accadeva nelle fasi più concitate dei combattimenti, i ranghi si sarebbero allargati e ognuno avrebbe pensato per se con conseguente maggior pericolo per gli uomini e spreco di munizioni.
Furono molte le comunicazioni ricevute dal “Committee on Small Arms”, organo che si occupava di effettuare i test sulle armi da adottare. Il 13 Gennaio 1887 il Colonnello C. G. Slade, Comandante del 2° Battaglione, Fucilieri, inviò un rapporto, scrivendo: “... La completa sostituzione delle armi monocolpo con armi a ripetizione causerà il totale cambiamento delle strategie di guerra ...”.
Le armi a ripetizione per gli Inglesi erano una novità assoluta, abituati e affezionati al loro Martini-Henry che venne considerato per oltre vent’anni “il fucile dell’Impero”. Al momento del cambio d’ordinanza vennero considerati tutti i possibili aspetti di un arma a ripetizione e molti tra le “alte sfere” furono contrari proprio per la pericolosità di avere a disposizione un elevato numero di munizioni. D’altro canto molti altri paesi europei (ed extra europei) avevano già adottato armi a ripetizione con serbatoio fisso (Mauser, Vetterli, Manlicher, ....). Pur a malincuore i britannici dovettero adeguarsi al cambiare dei tempi e all’adozione di armi con maggiore volume di fuoco.
Quando il Dipartimento della Guerra decise finalmente di adottare una nuova arma, fece numerosi test di valutazione prendendo in considerazione una ampia gamma di tipologie (kropatschek, Hotchkiss, Winchester modello 1876, Lee fucile, Lee Carabina, Gardner, Green, Vetterli, Mauser con serbatoio Lee) avvalendosi dei servigi (come collaboratori/collaudatori) degli uomini del 23° Royal Welsh Fusilier, che vantavano una vasta esperienza maturata sui campi di battaglia di Crimea, India e Birmania. Dopo diversi mesi di prove con intoppi dovuti a incidenti (che portarono ad escludere tutte le armi con sistema di caricamento tubolare) e inceppamenti dovuti a sistemi di alimentazione non pienamente collaudati, si giunse finalmente al termine della selezione.
Tra tutte le armi messe sotto esame, il progetto migliore si rivelò essere quello proposto dal Signor Lee. Al termine della fase di sviluppo vide la luce il Magazine Lee Metford (Fucile dotato di serbatoio, con meccanica Lee e canna con rigatura Metford). In fase di progettazione gli ingegneri non poterono ignorare le richieste degli alti “papaveri”; così tra le caratteristiche che doveva avere l’arma il Ministero chiese la presenza di un dispositivo per limitare l’uso del serbatoio. Fu a questo punto che il genio del signor Speed intervenì inserendo il cut-off.
Nella List of Changes (L.o.C.) con circolare n°5877 datata 22 Dicembre 1888, che riguardava le caratteristiche della nuova arma d’ordinanza, compariva la dicitura:
“ ... A cut off is fitted to the right side of the body, which, when pressed inwards, stops the supply of cartridges from the magazine, so that the arm may then be used a single loader. ...".
Che tradotto suona più o meno:
"... Un cut off è montato sul lato destro del receiver, quando premuto verso l'interno, arresta l'alimentazione delle cartucce dal serbatoio, così da alimentare l'arma a colpo singolo ... ".
L’assenza di ogni sicura sui primi modelli portò a considerare il cut-off sia come dispositivo per il tiro a colpo singolo sia come sicura per evitare di caricare accidentalmente l’arma. Con il cambiare dei tempi e il variare dei modelli questo “lamierino” assunse sempre di più il ruolo di sicura più che quello di un pratico sistema per limitare l’uso delle munizioni, anche se in fase di prova l’arma doveva sempre funzionare correttamente sia alimentata dal serba- toio sia alimentata a colpo singolo.
Nel 1902 con l’introduzione del fucile “corto”, Small Magazine Lee Enfield N°1 MKI ci fù una piccola svolta. Nelle caratteristiche dell’arma veniva indicato che le armi destinate ai reparti di marina (caratterizzate dal marchio ”N”) dovevano avere il cut-off (L.o.C. 11715 del 23 Dic 1902) , mentre le armi destinate ai reparti terrestri potevano esser- ne prive. Come spesso facevano gli Inglesi però ci ripensarono e nel 1906 venne reintrodotto nuovamente come obbligo anche nelle armi destinate alle truppe terrestri (L.o.C. 13612 del 25 Ottobre 1906). Il motivo per cui la marina fece richiesta per la reintroduzione del cut-off sulle armi a loro destinate è semplice, i fucilieri non abbandonarono mai la tradizione di sparare a comando eseguendo l’ordine dell’ufficiale sul ponte. Mentre la reintroduzione anche alle armi destinate alle truppe di terra era solo per aggiungere una sicurezza e forse anche per una maggior “standardizzazione” degli armamenti.
Nel corso degli anni il cut-off subì diverse marginali modifiche nel disegno per far fronte alle esigenze delle nuove armi. I primi cut-off montati su MLM e MLE chiudevano completamente il serbatoio. Nella parte superiore erano sagomati per accogliere una munizione in appoggio per facilitarne l’inserimento in camera di cartuccia. Con l’introduzione della guida per le lastrine di caricamento sulla testina dell’otturatore e la successiva introduzione dei ponticelli di caricamento integrati sul receiver, il cut-off venne gradualmente modificato per facilitare l’uso delle lastrine e l’inserimento delle munizioni (L.o.C 12129 del 18 Febbraio 1904).
Se ne conoscono almeno nove differenti varianti.
Quando fu introdotto il ponticello di caricamento per l’uso delle lastrine con l’avvento del CLLM e CLLE (Charger Loading Lee Metford e Charger Loading Lee Enfield) l’utilità del cut-off venne rivista anche perchè ormai nei vari conflitti fece la sua comparsa la temibile “mitragliatrice” e con armi di tal genere era inutile badare all’uso eccessivo delle munizioni. A partire dal 1909, con l’introduzione del SMLE N°I MKIII, venne definitivamente cambiata la destinazione d’uso del cut-off passando da limitatore per sparare a colpo singolo a sicura che doveva essere utilizzata esclusivamente in due casi:
1-Quando a serbatoio pieno si vuole chiudere l'otturatore senza camerare la cartuccia.
2-Quando si vuole scaricare l'arma (avendo la cartuccia in camera) mantenendo le munizioni nel serbatoio.
Nel regolamento Musketry del 1909 veniva precisato che era consentito l’uso solo quando non impegnati in combattimento e ne vietava espressamente l’uso per alimentare l’arma a colpo singolo.
Il 2 Gennaio 1916 con la circolare L.o.C. 17622 veniva ufficialmente adottato l’SMLE MKIII* dove l’asterisco indicava una variazione rispetto ai modelli precedenti, tra le varie direttive era indicato: “E’ stato approvato un modello di questo fucile in cui non è richiesta la presenza del cut-off, pertanto nel receiver potrà non essere fresato il taglio e potrà non essere presente il foro filettato per la vite di fissaggio ....”. L’uso del condizionale in questa (come in altre) circolari causò un po di scompiglio. Attenendosi alla discrezionalità della direttiva, alcuni produttori come BSA, SSA e poi NRF per velocizzare la lavorazione e forse per risparmiare qualche penny, produssero alcune migliaia di receiver privi di fresatura, azioni destinate ai modelli MKIII*, in seguito venne richiesto loro espressamente di continuare a produrre le azioni predisposte per il montaggio del cut-off, lasciando presagire qualche intenzione per le future produzioni. Sembrerebbe dunque che il cut-off dopo quasi trent’anni dalla sua comparsa, sia stato ancora al centro di dibattiti. Grazie alle insistenze della Marina sempre fedele al “fuoco a comando” (sarebbe utile trovare un manuale della marina per verificare) che richiese nuovamente che le loro armi continuassero ad essere prodotte dotate di cut-off venne introdotto il modello MKIII*"cancellato", apponendo due linee di obliterazione all'asterisco (vedi immagine).
Nonostante i tempi fossero cambiati e le armi a ripetizione, semiautomatiche e automatiche avessero ormai preso piede in tutti i paesi, nelle armi d’ordinanza Inglesi il cut-off non smise mai di essere presente anche se solo come sicura sul serbatoio. Era presente anche sui modelli più recenti N°1 MKV nel 1923 e sui primi 2500 esemplari di N°4 MKI prodotti nei primi anni ‘30 per poi sparire definitivamente nel 1941 quando il fucile N°4 MKI fu ufficialmente adottato nella sua forma definitiva.
Il cut-off che qui vediamo è il più classico, introdotto nel 1904 sui fucili SMLE n°I MKI. E’ composto da un “lamierino” sagomato. Ha un unico punto di fissaggio tramite un foro in cui la vite si andrà ad inserire nell‘apposita sede ricavata nel receiver permettendogli di ruotare e scorrere all’interno della fresatura (1), ha l’etremità esterna rastremata e zigrinata per facilitarne la presa con le dita (2), è dotato di un “dente” d’arresto nella parte posteriore per fermare la corsa in apertura (3) e di un secondo “dente” per fermare lo scorrimento in chiusura (4), una piccola rampa ricavata nella parte posteriore per aiutare lo scorrimento dell’otturatore quando il cut-off è chiuso (5), nella parte piatta è ricavata una sagomatura che per l’effetto molla permette al lamierino di rimanere bloccato sia in apertura che in chiusura (6) e una fresatura per non interferire con l’inserimento delle munizioni tramite le lastrine (7).
Il funzionamento è semplicissimo, basta premere leggermente sulla parte rastremata (1) e tirare verso l’esterno per aprirlo e viceversa bisognerà premere leggermente e spingere per chiuderlo. Rilasciandolo l’effetto molla permetterà al risalto (6) di “incastrarsi” e mantenere la posizione (sia esso aperto o chiuso).
Come spesso accade ci sono leggende che da sempre circolano in merito all’uso improprio da parte di qualcuno della parte rastremata zigrinata che per comodità chiameremo “maniglia” (nella foto precedente indicata con il numero 2), è dotata di una foratura per tutta la lunghezza. Voci dicono che il foro venisse usato per spezzare la punta delle munizioni per creare pallottole tipo “dum dum” per aumentarne l’effetto invalidante all’impatto con il corpo del nemico. Il modificare le munizioni per aumentare il potere d’arresto durante la prima Guerra Mondiale (e non solo) è una procedura documentata ma vietatissima e punita molto severamente da parte di tutte le forze belligeranti. Per spezzare o anche solo schiacciare la punta delle munizioni poteva essere usata qualunque cosa. Nello specifico potrebbe anche essere stata realmente utilizzata la “maniglia” ma certamente non fu progettata a tale scopo. Il sovradimensionamento della parte su cui far presa con le dita del cut-off è dovuto al fatto che ricopre un ruolo importante anche in fase di caricamento mediante le lastrine. Da manuale: “ ... Dopo aver posizionato la lastrina verticalmente nelle guide, posare il polpastrello del pollice sulla prima cartuccia immediatamente dopo la lastrina, con il dito indice afferrare il cut-off e spingere con il pollice, con forza in modo costante le munizioni all’interno del serbatoio fino a che l’ultima munizione sarà inserita ... ”.
La “maniglia” oltre ad offrire una buona presa per manovrare il cut-off in apertura e in chiusura serve anche da punto di presa in fase di caricamento. Il foro passante è solo un alleggerimento senza secondi fini.
Per quasi mezzo secolo questo dispositivo è stato montato su tutte le armi d’ordinanza Inglesi, Iniziò la sua carriera come dispositivo per escludere il serbatoio per poter utilizzare l’arma a colpo singolo e dopo circa vent’anni venne “declassato” a semplice dispositivo di sicura.
Alla domanda: “a cosa serve il cut-off?”
Sarebbe dunque giusto rispondere: “Dipende su quale modello si trova....”.
Copyright© 2017 - Andrea Grazioli per CoEx
Fonti:
Musketry Regulations Part. I 1909 - General Staf War Office
The Lee Enfield Story - Ian Skennerton
S.A.I.S. n° 23 - Ian Skennerton
List of Changes in British War Material (L.o.C.)- Ian Skennerton
The Lee Enfield Rifle - E.G.B. Reynolds
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