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categorie - ARMI CORTE

BERETTA 35

il modello per la Wehrmacht





 

Dopo l’armistizio siglato dal Regno d’Italia con gli Alleati l’8 settembre 1943, la Germania invase il suo ex alleato, fu catturato gran parte dell’esercito italiano e furono occupati gli stabilimenti industriali e militari. La fabbrica di Gardone Val Trompia non fece eccezione e venne dichiarata “fabbrica protetta”: furono insediati tecnici militari Tedeschi che, immediatamente, aumentarono la produzione. Per esigenze belliche furono modificate e ristrutturate le linee produttive che funzionarono a pieno ritmo anche sotto i bombardamenti Anglo-Americani. In particolar modo fu aumentata la produzione di pistole Beretta “Modello 1935” in calibro 7,65x17mm, delle quali i tedeschi ebbero maggior interesse rispetto alle pistole “Modello 1934” in calibro 9 corto. Questo era dovuto al fatto che l’esercito tedesco produceva già armi in Cal.7,65 anche in altri paesi occupati, perciò aveva ampia disponibilità di tali munizioni). Per questo motivo la quantità di M35 acquisite dalla Wehrmacht fu sei volte superiore alle M34. Le pistole M35 furono rinominate dai Tedeschi “P671(i)” e furono prodotte dall’ottobre del 1943 fino all’aprile del 1945. Queste pistole furono destinate, per la maggior parte, all’esercito del Terzo Reich – un certo quantitativo venne consegnata anche alla Luftwaffe – altre furono utilizzate dalle formazioni militari e paramilitari della neonata R.S.I. (G.N.R, A.N.R, Decima MAS, e altri reparti). Infine un ridotto numero venne spedito all’alleato Nipponico. Naturalmente, data l’esigenza bellica, le finiture delle componenti esterne delle pistole M35 furono approssimative rispetto alle produzioni antecedenti all’armistizio.

 

 

Le pistole prodotte durante questo periodo, uscirono dall’arsenale senza gli ultimi passaggi di rifinitura con bruniture superficiali o solamente fosfatate (tranne alcune eccezioni). Subito dopo l’8 settembre e fino alla fine del 1943, i carrelli delle Beretta 35 vennero lasciati senza scritte. Dall’inizio del 1944, le scritte vennero apposte nuovamente, omettendo però l’indicazione dell’era Fascista dopo l’anno Cristiano. Si leggeva così, ad esempio, “P.BERETTA - Cal.7,65 - BREVETTATA” (oppure “Brevettata” in minuscolo) e sotto “Gardone V.T.” seguito dall’anno di produzione e sul lato destro era punzonata la matricola. A partire dal 1945 vennero omesse le scritte e punzonata, si legge così solo la dicitura “Cal.7,65” nella parte destra del fusto con la matricola. I segni delle lavorazioni esterne non ultimate sono ancora più evidenti in questi ultimi esemplari. Le canne a partire dalla fine del 1944 vennero fornite, in alcuni esemplari, anche dalla F.N.A. Sulla parte sinistra del fusto delle pistole M35 contratto tedesco, si trova il punzone ovale “4UT” (quarto Ufficio Tecnico) apposto durante il controllo finale dell’arma. Molto raramente si trovano delle Beretta con il punzone dell’Heers WaffenAmt “WaA162” sormontato dall’aquila (questo argomento è ancora oggi molto controverso). Oltre al classico caricatore con “beccuccio”, venne fornito il caricatore commerciale del periodo pre-1943 con fondello piatto stampato. È probabile che in azienda ve ne fosse un certo quantitativo in magazzino e quindi, i tedeschi, ne abbiano disposto l’immediato impiego per le armi che venivano approntate, in aggiunta a quelle con fondello a “becco” realizzate per stampaggio. La produzione totale delle pistole Beretta M35 per il contratto tedesco fino al 16 aprile del 1945, fu indicativamente di 116.000 esemplari.

 

La Beretta M35 in foto è stata prodotta tra la fine d'ottobre e l’inizio di novembre del 1944. Fa parte del lotto di produzione iniziato nell’agosto 1944 e terminato a febbraio del 1945 per un totale di 65.000 esemplari destinati al “quartier generale tedesco” in Italia. Riporta la rullata sul carrello con le indicazioni dell’arsenale, del calibro e dell’anno. Le condizioni esterne sono riconducibili alle esigenze belliche del periodo, con segni di limature e lavorazioni sbrigative sia sul carrello che sul fusto, con una finitura fosfatata. Sul fusto è presente il punzone di accettazione Tedesco “4UT”. Monta un caricatore della versione commerciale, che venne impiegato su indicazione dei tedeschi.

 

Le fondine utilizzate furono sia quelle del periodo pre-armistiziale, sia quelle “germanizzate”: un modello di fondina in pelle grigio verde ma a corpo aperto, munito di alloggiamento per il caricatore di riserva, posizionato anteriormente con chiusura verticale dal basso, tramite una linguetta in pelle cucita inferiormente che si vincola ad un piolo metallico sulla patta superiore.

 

Queste pistole Beretta M35 sono molto interessanti e ricercate; denominate dai collezionisti d’oltre oceano “War Finish” (finitura bellica) per la loro finitura grossolana e sbrigativa che caratterizzò soprattutto gran parte della produzione finale. Queste pistole restano un simbolo dell’ultimo disperato sforzo bellico, di un esercito ormai al collasso in una guerra perduta.

 

Altre varianti con vari riutilizzi:

Variante del 1944 ma con ancora finiture di qualità (brunita e non fosfatata), si vede chiaramente la punzonatura 4UT:

 

 

Variante da riutilizzo post bellico. Si intravede ancora l'ovale in cui era stampato 4UT:

 

 

Variante produzione di ultimissimo periodo con finiture molto grossolane:

 

 

Variante fosfatata del 1944 riutilizzata nella DDR, si intravede ancora il marchio 4UT e il "sunburst" tipico dell'utilizzo della Volkspolizei dell Germania Est:

 

 

CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 4
Valore Storico 5
Valore nel Tempo 5
Valore di Mercato 2
Stato dell'Arma GRADE B

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