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categorie - ARMI LUNGHE

SMLE .410 MUSKET

L'Anima liscia indiana






Una particolare conversione del fucile SMLE calibro .303 fu fatta in India. Si tratta di un modello a canna liscia per l’uso di speciali munizioni con bossolo in ottone calibro .410.

Fu designato ".410 Musket", solitamente veniva realizzato convertendo fucili con canna usurata. Tali armi erano destinate ad un uso difensivo o repressione da parte di guardie carcerarie e corpi di polizia. Generalmente i marchi identificativi su queste armi si trova sul lato sinistro della fascetta del receiver, ad es.:

Tale marcatura evidenzia: il calibro .410, la fabbrica di trasformazione Rifle Factory Ishapore e l'anno della modifica. I fucili Indiani “.410 Muskets” sono a colpo singolo. Veniva inserito un tappo di legno nel fore-end e fissato al posto del serbatoio, la parte superiore è dotata di una piattaforma in lamiera d'acciaio o legno sui cui poggia la munizione per agevolare il caricamento.
Gli obiettivi di produzione di questa versione erano fissati a 10.000 fucili per ogni anno a partire dal 1940, 1941 e 1942 e si sono protratti per gli altri anni successivi senza avere dati certi. Il quantitativo totale non è chiaro, ma si presume sia di circa 250.000 conversioni dal 1925 al 1950. Importante indicare che questo calibro .410 non è assolutamente  compatibile con le munizioni standard.

(Vista del tassello in legno fissato nel serbatoio del .410 Musket, simile a quello del fucile a colpo singolo in .303)


Il Musket .410 fu approvato nel settembre del 1927, anche se sono noti esemplari datati 1925. Per la conversione furono utlizzati SMLE rientrati in arsenale in quel periodo. La cartuccia indiana .410 è fatta utilizzando come base il normale bossolo del .303 in ottone, senza il restringimento del colletto con forma cilindrica. Nel 1927 furono presentate due differenti versioni della cartuccia. La prima caricata con una singola palla sferica di piombo, in questo caso l’estremità del bossolo veniva leggermente ristretta per trattenere la palla; la seconda caricata con 12 pallettoni, in questo caso il bossolo veniva chiuso con un sitema di chiusura a stella simile a quello delle cartucce da caccia.

Fino al 1931, il numero di serie dei moschetti convertiti in .410 venivano impressi sul lato destro del receiver, sotto l'anno di produzione originale. Dopo questa data, la numerazione venne interrotta e venne mantenuto il numero di serie già presente.

L'India ha usato per le conversioni molti fucili di origine britannica e alcuni australiani, su alcuni modelli non furono cancellati i marchi e si possono notare marcature britanniche o australiane sul lato destro della fascetta del receiver mentre riportano la marcatura di conversione “indiana” sulla sinistra. La maggior parte delle conversioni è stata eseguita ovviamente su SMLE di produzione indiana.
Qui di seguito un esemplare Inglese convertito in India:


Immagini: Jon Jennings collection

 

La particolare volata, visibile al primo colpo d'occhio, permette di identificare chiaramente un .410 canna liscia. Inoltre è doveroso ricordare che questo tipo di volata è riscontrabile solo sui Musket indiani dato che sui fucili Lee-Enfield non è mai stata utilizzata la pratica del counterboring (alesatura dell'ultima parte della canna per rimuovere il tratto corroso o consumato di questa).

IL MODELLO PRESENTATO:
L'esemplare qui mostrato è un SMLE prodotto negli arsenali di Ishapore nel 1942 e nato come fucile in calibro .303 con caratteri pre indipendenza e sigla Georgius Rex Imperator (tipica marcatura nella parte destra della fascetta del reciver). Nella parte sinistra della fascetta troviamo i segni distintivi della modifica come sopra menzionato eseguita nel 1948. L'arma ha una finitura nerastra su tutti i ferri simil verniciatura a polvere che caratterizza tutti i Lee Enfield di produzione indiana. Sulla tacca di mira è fissato un rivetto che evita all'utilizzatore di poter spostare il cursore, dato che il tiro utile della munizione a canna liscia è solo di decine di metri. La pala del calcio reca i marchi dell'arsenale di Ishapore impressi nel legno; risulta invece sconosciuto il marchio ad inchiostro bianco in cui si può leggere senza certezza di significato una sigla 3ABW e il numero, forse dell'arma, 970.

LA CINGHIA:
Corretto affibbiare a questo fucile la normale e celebre Pattern 1908, ovvero la semplice cinghia in tela con doppia fibbia di aggancio propria di quasi tutte le armi inglesi dal XX secolo in avanti. Considerando le date dell'esemplare qui mostrato è ancora più congrua l'installazione di un modello post seconda Guerra Mondiale.

LA BAIONETTA:
Nonostante sia un SMLE a tutti gli effetti, la baionetta mod.1907 (rinominata dal 1926 come N°1 Mk1) e tutte le sue varianti sucessive (MkII, III ...) non risulta più corretta su questa arma. In primis per l'anacronismo di utilizzo di una baionetta cosi lunga a guerre concluse, ma principalmente per la natura dell'arma che ha origine con il fine dell'ordine pubblico interno (per le strade e nelle carceri). Anche se quindi è presente il nose-cap completo di attacco per la baionetta, questa non deve essere affiancata al .410 Musket. 

LA PARTICOLARITA' DELL ARMA: LA MUNIZIONE .410

Nella foto vengono presentate entrambe le versioni comparate con la classica munizione inglese .303 MkVII.
E' importante notare che la munizione .410 è solo di derivazione del .303, infatti il corpo del bossolo è cilindrico anzichè conico.

Come sopra accennato la munizone .410 veniva prodotta in tre varianti:
1) a 12 pallettoni chiamata "Cartridge S.A. Buckshot Breech Loading Smooth Bore .410 inch Mark I" approvata dalle direttive dell'esercito indiano nel giugno del 1930. Questa munizone era ricavata direttamente dal bossolo .303 allargandone il colletto e chiudendo l'estremita come le normali cartucce a munizione spezzata.
2) a singola palla chiamata "Cartridge S.A. Ball Breech Loading Smooth Bore .410 inch Cordite Mark I" approvata dalle direttive dell'esercito indiano nel febbraio del 1929. La palla è formata da una lega di 95% di piombo e 5% di antimonio e ricaricata come l'esplicativa immagine sotto riportata.
3) versione blank (a salve) per addestramento o con finalità intimidatorie.


La .410 Musket non è assolutamente intercambiabile con la cartuccia a munizione spezzata 36/410. Il diametro del fondello è diverso e può creare problemi di chiusura dell'otturatore con evidente pericolosità durante lo sparo.

Qui sotto alcune immagini delle più comuni munizioni, seppur rarissime nel mercato collezionistico, prodotte dalla Pakistan Ordnance Factory.

 CLASSIFICAZIONE COLLEZIONISTICA:

Reperibilità 4
Valore Storico 2
Valore nel Tempo 3
Valore di Mercato 3
Stato dell'Arma GRADE C+

Per consultare la legenda, clicca qui

Copyright© 2017 - CoEx, Daniele Belussi e Andrea Grazioli

Immagini esemplare per cortese concessione www.armeriafrigerio.com


Galleria Immagini:
Le immagini qui sotto riportate non mostrano fucili .410 Musket ma semplici SMLE o in un altro caso dei N°4. Ciò nonostante evidenziano le Forze di Polizia Indiane in assetto antisommossa e di controllo al Taj Mahal, questo permette comunqune di inserire e immaginare il .410 Musket nella sua contestualizzazione storica e di utilizzo.

Personale del Maharashtra State Security Corporation (MSSC) a guardia di una monorotaia, questa volta armato del .410 Musket.

Fonti:
- INDIA'S ENFIELDS by Robert W (Lt. Col. USAF Ret.) Edwards
- THE LEE ENFIELD by Ian Skennerton
- Municion.org

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